Viviamo in un periodo in cui la vita si sta sempre più digitalizzando inserendo nel proprio DNA quotidiano la tecnologia e l’innovazione.
Con questa riflessione mi trovo ad evidenziare che tale evoluzione la riscontro in maniera sempre più tangibile nel campo legato alla mia passione.
Le macchine fotografiche o meglio ancora la fotografia sono stati i bersagli più colpiti sia per quanto riguarda i mezzi di memoria (addio al rullino, benvenuta “schedina”) che per i ferri del mestiere (via macchinetta fotografica, benvenuto cellulare, compatte, tablet) da questa ondata di modernità.
Facendo un gran passo indietro vorrei ricordare quel lontano 1816 in cui uno sconosciuto sig. Niépce regalò alla storia il primo scatto. In quasi 2 secoli di strada se n’è fatta perché dal cloruro di sodio si è arrivati ai processori da 20Mb e dall’esposizione di ore ci si può sbizzarrire a 1/8000 di secondo.
Con tutto ciò non voglio apparire come un noiosissimo insegnante ma come un nostalgico narratore che ahimè ha perso del tempo e delle tecniche preziose nello sviluppo del proprio hobby.
Ora, grazie alla reflex concessami da mio padre, una mitica CANON FT inizierò un percorso e un progetto personale di scatti in cui ci sarà un continuo va e vieni con il passato… cercando di dimostrare se è vero o no che il progresso porta sempre benefici e miglioramenti con il suo correre perpetuamente verso l’evoluzione.
Non voglio dilungarmi troppo e nemmeno anticipare più di quanto le stesse fotografie, spero, riescano a raccontare.
A presto.
Ecco il gioellino concessomi da papà per realizzare questo progetto a cui tengo moltissimo.
Sotto invece una foto in cui mostro i ferri del mestiere che spero portino alla luce quello che ho in testa.